Articolo che conferma ciò che i lettori pensano da tempo.
Articolo di Irma D’Aria
Per la depressione, l’ansia, il declino cognitivo, ma anche in oncologia, come prevenzione del bullismo e – grazie ad Harry Potter – nell’inclusione del diverso. Numerosi studi sostengono che la biblioterapia può essere di grande supporto e accelerare la guarigione tanto che entra sempre più spesso nei reparti di ospedale e anche in rianimazione.
ALEX è un biblioterapeuta che cerca di curare le persone con letture mirate. La sua professione, infatti, è somministrare libri come fossero medicine. Beckett, Saliger, Omero: per ogni paziente una diversa terapia. E’ lui il protagonista del libro appena uscito “Le parole degli altri” di Michaël Uras, (traduzione di Francesco Graziosi, edizioni Nord). Un mestiere inventato? Non proprio perché la book-therapy esiste davvero, si basa sugli studi dello psichiatra gallese Neil Frude e viene riconosciuta dal National Health Service, il servizio sanitario inglese. Di biblioterapia si parlerà anche a Tempo di libri,la nuova…
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