“NORMA” DI VINCENZO BELLINI, “Meco all’altar di Venere”
POLLIONE -Meco all’altar di Venere
era Adalgisa in Roma
cinta di bende candide
sparsa di fior la chioma.
Udia d’Imene i cantici,
vedea fumar gl’incensi,
eran rapiti i sensi
di voluttade e amor.
Quando fra noi terribile
viene a locarsi un’ombra:
l’ampio mantel druidico
come un vapor l’ingombra;
cade sull’ara il folgore,
d’un vel si copre il giorno,
muto si spande intorno
un sepolcrale orror.
Più l’adorata vergine
io non mi trovo accanto;
n’odo da lunge un gemito
misto de’ figli al pianto…
Ed una voce orribile
echeggia in fondo al tempio
~ «Norma così fa scempio
di amante traditor.»
Squilla il sacro bronzo.
FLAVIO – Odi?… I suoi riti a compiere
Norma dal tempio move.
DRUIDI (lontani) Sorta è la luna, o druidi.
Ite, profani, altrove!
FLAVIO Vieni! Fuggiam…
sorprendere, scoprire alcun ti può.
POLLIONE Traman congiure i barbari…
ma io li preverrò…
Me protegge, me difende
un poter maggior di loro. È il pensier di lei che adoro;
è l’amor che m’infiammò.
Di quel dio che a me contende
quella vergine celeste
arderò le rie foreste,
l’empio altare abbatterò.
Un ringraziamento a Davide Federico Mazza Spantigati che ha gentilmente fornito il video.
emozionante cara Marina
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Bellissima romanza, cantata benissimo.
Un saluto a Marina, da Luigi
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Grazie. Un abbraccio
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