Riporto da un noto social un dialogo tra due madri facenti parte del gruppo “ Mamme scula….”.
Mamma A
Mamma B
Mamma A – Allarme, c’è un uomo anziano che, a bordo di una 500 blu, staziona davanti alla scuola media e offre passaggi ai bambini. Diramate l’allerta!.
Mamma B – Fatto, ora tutte le mamme lo sanno.
Mamma A – Mia figlia ha visto la macchina con un uomo di circa 40 anni a bordo. Ha fotografato la targa. Abbiamo parlato coi carabinieri. Indagheranno.
Mamma B – I carabinieri non hanno trovato nulla a carico del quarantenne che guidava l’auto.
Mamma A – Vi do una bella notiizia! Un gruppo di ragazzi ha menato ben bene il pedofilo. Per un bel po’ non lo vedremo in giro. Ho ringraziato personalmente a nome di tutte le mamme.
Mamma A – I carabinieri hanno mostrato a mia figlia le foto dell’uomo picchiato. Non era quello visto da mia figlia.
Mamma B – Ma allora ci siamo sbagliate?
L’uomo accusato ingiustamente e picchiato ha sporto denuncia.
Io amo e uso la rete assiduamente attraverso tutti i social.
Purtroppo ultimamente sono accadute cose assai sgradevoli e drammatiche che mi hanno fatto riflettere su l’utilità e la pericolosità del web e, soprattutto, dei social.
Paradossalmente bisognerebbe, prima di potervi accedere, essere maggiorenni e sostenere un esame di idoneità mentale e psichica.
Il dialogo che ho riportato è, opportunamente camuffato, assolutamente vero.
Lascio a voi le riflessioni del caso.
Qualche giorno fa lessi qualcosa di molto simile su Repubblica, la faccenda mi aveva lasciato alquanto perplesso. Ammetto però che dopo questa, delle mamme che per poco non diventano mandanti di un pestaggio, probabilmente non mi meraviglierò più di nulla sul tema “Gruppi di Mamme su WhatsApp”.
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Sconfortante. Quale insegnamento per i figli?!
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Questa storia è pari pari ad una che è successa nel paese vicino al mio, uguale! E anche simile ad un altra in cui l’amica della cugina della sorella di una mamma aveva messo in giro la voce che due uomini di origine marocchina l’avevano inseguita e accerchiata nel parcheggio della Coop per rubarle la bambina che aveva nel carrello. Immaginati l’allarme che si è creato! Tutti a rifarsela coi vigilantes che dovevano rendere più sicuro il parcheggio, poi sono stati accusati i due ragazzi del kebabbaro, poi volevano fare le ronde per prenderli con le mani nel sacco e menarli, insomma, il delirio! Alla fine è venuto fuori che la protagonista era soltanto stata avvicinata da un uomo di colore che ha fatto un complimento alla bambina e poi ha continuato per la sua strada senza dare noia a nessuno.
Dal web (e dai passaparola di gente invasata) vanno prese sicuramente le distanze!
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Non ho parole per commentare queste assurdità
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Resto senza parole anche se so di gruppi di mamme che parlano male dei professori, offendendoli anche e, dato che i figli leggono anche profili delle mamme, mettono i ragazzi contro i prof, con tutte le conseguenze del caso….
Può anche darsi che i genitori abbiano ragione ma non se ne parla in chat ma si va a parlare con i diretti interessati e si cerca di spiegarsi…
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Non esiste più il ben che minimo rispetto per l’autorità. Una mia amica insegnante ha rischiato una denuncia perchévoleva rimandare un allievo somaro.
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