
Se il valore di un uomo si misura anche dalla sua autoironia, allora Don Gallo era un grande. Quando l’ho incontrato, durante un dibattito sul testamento biologico, tenutosi a Casella (Ge), insieme a Mina Welby, raccontò un piccolo aneddoto che la dice lunga sul suo atteggiamento verso la morte.
Sua madre, ormai molto anziana, sentendosi prossima al trapasso, aveva voluto accanto a sé tutta la famiglia, compreso, ovviamente, il figlio prete Andrea. Mentre tutti le stavano intorno, pregando e confortandola, la poverina aprì gli occhi e disse:
-Ho sete. –
Immediatamente le avvicinarono alle labbra un bicchiere d’acqua.
-Acqua? No – fece lei – Datemi del moscato!
Bevve, lo gustò e poi spirò in grazia di Dio.
Proprio per questo suo senso del humour, mi permetto di dedicare a Don Gallo, questo post, dove ho riunito alcune affettuose vignette a lui dedicate.
ogni volta che lo penso ho i lacrimoni… quanto mi mancherà
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chiarissima: 😦
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Il Grande Andrea speriamo stia bene ora. Ciao Marina
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zebachetti: senza dubbio!
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Grazie al Comune di Casella che ha organizzato e permesso un evento indimenticabile. Grazie per avermi dato la possibilità di conoscere di persona Don Gallo. C’ero anch’io! Cinzia Bassani
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ci: ma dai, non ricordo di averti vista!
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Unico davvero come uomo e ancor di più come prete!Non sono un praticante ma uno così lo sento vicino e mi metto in ascolto!Ha concluso il suo cammino e ne ha lasciato traccia,GRAZIE Andrea…
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alberto: speriamo che non si dimentichi il suo insegnamento.
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Ridere con qualche lacrimuccia … beh, sarà la sindrome premestruale.
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Queste vignette di Vauro sono fantastiche…ha saputo cogliere con la sua solita ironia la grande ironia di don Gallo.
Certo che da una mamma così non poteva venire un figlio diverso!!!! Grande donna…..che regalo ci ha fatto!!!!
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fausta: abbiamo riso tanto!
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