Ieri, la 15a tappa del Giro d’Italia, oltre ad offrirci una splendida gara, ci ha dimostrato quanto il ciclismo sia vicino alla vita vera, alle sue fatiche e alle sofferenze. La corsa, che ha subito alcune modifiche per le avverse condizioni meteorologiche, era di 145 km, e, partendo da Cesano Torinese, prevedeva l’arrivo sul Col du Galibier, in Francia, a 2400 mt di altezza. In cima al Galibier, montagna mitica per il ciclismo mondiale, si erge il monumento al nostro Marco Pantani, che da qui, iniziò la sua vittoriosa impresa per la vittoria alTour de France del 1998.
La tappa, oltre che per le difficoltà altimetriche, era dunque densa di significati sportivi e umani, e, sotto una vera e propria tempesta di neve, ha offerto un motivo in più per riflettere sul significato di questo sport.
Ha vinto Giovanni Visconti, classe 1983, tre volte campione italiano che, pur avendo un nutrito palmares, e nonostante molte partecipazioni al Giro, non aveva mai vinto una tappa. Fin qui, tutto normale, ma la vittoria di Visconti dice molto altro.
Al Giro del 2012, alla 15a tappa (guarda la coincidenza), in un giorno di freddo (come oggi), Visconti ebbe una grave crisi d’ipotermia che lo costrinse al ritiro. Da quel giorno, per un anno, il campione italiano è stato preda di una terribile depressione, che arrivavando da chissà dove, aveva deciso di esplodere proprio in quel momento. La “bestia”, che molti di noi conoscono per averla sofferta, lo ha reso incapace di pedalare con profitto, fino alla salita infernale del Galibier.
Là, nel freddo e nella neve, pensando a Pantani, Visconti ha stretto e battuto i denti, vincendo la “bestia”, con la forza dei suoi muscoli e del suo cervello..
Tutti, ieri abbiamo palpitato e corso con lui e la sua smorfia di dolore, commozione e liberazione è stato il premio più grande per chi ama il ciclismo,capace di portare sulla strada la metafora della vita.

Ah, dimenticavo: Giovanni Visconti è nato il 13 Gennaio.
Come Marco Pantani.
Ottimo articolo, ne faro’ un punto di riferimento, chissa’ che quanto letto non possa aiutare anche me.
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monica: Benvenuta, gli esempi positivi, aiutano a credere nelle nostre capacità.
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Alla fine della tappa, vista dalla poltrona, pesavo due etti di meno. Questa settimana me la godo tutta (spero di perdere qualcosa di più :))
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popof: ottima cura dimagrante!
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Sabato in autobus ero vicino all’autista e mi ha fatto piacere sentire che seguiva la radiocronaca del Giro d’Italia. Vedere poi la premiazione ieri con i fiocchi di neve misti a pioggia è stato molto suggestivo!
Buona settimana Marina!
Un abbraccio Renata
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ontanoverde: il Giro è di tutti e, a differenza di altri sport, è gratuito.
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è il ciclismo «epico» che più ci piace, e d ate così ben descritto, cara Princy
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è quel ciclismo «epico» che ci piace, cara Princy, da te così ben descritto
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diego: momento commovente!
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Anch’io sono nato il 13 gennaio !
Tuo neo-cavaliere .
W Pantani W Visconti W Nibali
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ettorelirico: ah, il destino! Un Giro molto italiano!
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Grazie Marina, non seguo il ciclismo, ma leggerti mi ha emozionata. La più grande vittoria è stata proprio quella di sconfiggere la bestia. Un ottimo inizio settimana, mette energia.
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silvia: strane coincidenze, vero?
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E’ stato bellissimo!!! Mi ha ricordato i vecchi Giri d’Italia, quelli di Bartali e Coppi tanto per citare i due più grandi, quando lo sport era solo sport e l’uomo lo rendeva esempio di vita!
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fausta: come piangeva!
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Bellissimo post, e verissime parole, il ciclismo “pulito” è scuola di vita ed ogni volta che penso alla fine di Pantani mi sale la rabbia, perchè nessuno è stato capace di aiutarlo… Buona settimana♥
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accantoalcamino: si, rabbia e dolore.
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